Francesco Rivolta, Direttore Generale di Confcommercio, ha così commentato i dati sulla disoccupazione forniti dall'Istat:"I dati sulla disoccupazione e, in particolare, sulla diminuzione del numero degli occupati confermano purtroppo un trend negativo che non accenna a interrompersi. Ma dobbiamo anche constare che, fintanto che non si attiveranno misure per dare respiro all'economia e riavviare i consumi e, soprattutto, finchè non si inizierà a mettere mano al costo del lavoro, la cui misura e' diventata insostenibile, temiamo sia davvero difficile un'inversione di tendenza".

L'Ufficio Studi di Confcommercio ha anche rilasciato un'analisi in merito ai suddetti dati, nella quale è definita "gravissima" la debolezza del mercato del lavoro, con il mancato inserimento dei giovani e i 130 mila occupati con più di 55 anni senza i quali il tasso di disoccupazione sarebbe più alto. L'aumento dei disoccupati, mezzo milione in più in un anno, sarebbe invece causato dall'ingresso nel mercato del lavoro degli inattivi.

'L'occupazione al netto dei fattori stagionali, rimane nel primo trimestre del 2012 sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, anche per gli effetti delle modifiche del sistema pensionistico che hanno frenato l'uscita dal mercato delle fasce piu' mature. In termini congiunturali i dati mensili segnalano, a marzo ed aprile, una flessione (73 mila occupati in meno in un bimestre)', ha proseguito Confcommercio, il quale ha sottolineato come il segmento più attivo sia quello femminile che ha registrato un lieve aumento dei livelli occupazionali in associazione ad una ricerca più attiva dell'occupazione.

Secondo Confcommercio gli stranieri risentirebbero invece meno della difficile situazione relativa all'occupazione: la quota di occupati provenienti da altri Paesi avrebbe infatti raggiunto il 10% sul totale, mentre all'inizio del 2009 era pari al 7,6%.

'In termini congiunturali si e' assistito, anche ad aprile, ad un incremento delle persone in cerca di occupazione che hanno superato i 2,6 milioni portando il tasso di disoccupazione oltre il 10%, valore che non si registrava dall'inizio del 2000", ha proseguito l'associazione, dichiarando che rispetto ad aprile del 2007, quando il numero di disoccupati aveva raggiunto il minimo, questo segmento delle forze di lavoro ha evidenziato una crescita superiore al milione di persone, vale a dire circa l'80% in più.

Confcommercio ha concluso affermando che l'aumento delle persone in cerca di lavoro, unito all'incremento degli inattivi definibili forze di lavoro potenziali, pari a circa 3,3 milioni di persone, ha portate in numero di persone potenzialmente impiegabili nel processo produttivo ad oltre 5.8 milioni, 800mila in più circa rispetto al 2011.


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