Le vere emergenze sono la precarietà e la disoccupazione. A dirlo è il segretario confederale della Cgil Fulvio Fammoni, in riferimento all'assenza di un piano del Governo per i giovani. "Sono oltre tre milioni i precari in Italia, - spiega Fammoni - ma se al dato Istat si sommano tutte le forme di lavoro falsamente autonome non conteggiate, risulta che quasi il 50% dei giovani occupati è precario. Ora anche la Cgia di Mestre parla di oltre 3 milioni di giovani precari. La vera emergenza è questa non i licenziamenti facili. Questi numeri saranno rapidamente superati, visto che nelle nuove assunzioni la percentuale di lavori temporanei è salita ormai all'80%. A questo si aggiungono poi i due milioni e trecentomila disoccupati e oltre un milione di lavoratori interessati dalla cassa integrazione, dati entrambi purtroppo in crescita". Secondo Fammoni esistono contratti part time assimilabili alla condizione di precari se si fa riferimento al numero di ore di lavoro prestato, oltre a tutta la questione del lavoro sommerso che coinvolge circa tre milioni di persone. È questo il vero tema da affrontare secondo il sindacalista: "la propaganda sui licenziamenti facili oltre ad essere palesemente sbagliata, serve solo a nascondere questa gravissima realtà. La prima verifica è rappresentata dunque - ha concluso Fammoni - dall'utilizzo degli 8 miliardi di euro promessi dalla Ue per l'occupazione giovanile. Dov'è finito il Piano del Governo per il lavoro stabile per i giovani?".

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