È dal gennaio 2004 che non si raggiungeva un tasso di disoccupazione così alto: è dell'8,9%. Lo fa sapere il Codacons attraverso i dati resi noti dall'Istat. Dati inevitabili per il Codacons alla luce del fatto che i consumi sono in caduta libera e, fino a che non ripartiranno, le imprese non avranno ragioni per produrre. Secondo l'analisi dell'associazione resa nota attraverso un comunicato stampa, "i governi hanno pensato solo ad aiutare le imprese, dando loro una medicina per abbassare la febbre ma senza risolvere la causa dell'infezione. Anche Monti ha tagliato l'Irap, un antipiretico certo utile alle imprese, essendo la febbre a 40, ma che non scioglie certo il nodo a cui l'Italia è impiccata dal 2002: gli stipendi e le pensioni sono rimaste ferme mentre il costo della vita è raddoppiato e le famiglie, dopo aver intaccato i risparmi, sono ora ridotte sul lastrico. Come fanno ad acquistare auto, ristrutturare casa, comperare elettrodomestici, se, invece di essere aiutate, si ritrovano il blocco delle pensioni, degli stipendi pubblici e l'inflazione che supera il 3% solo per la decisione del Governo di aumentare Iva ed accise? Il Codacons, dopo il decreto "salva Italia" e "cresci Italia" propone, quindi, a Monti il decreto "aiuta famiglie"". Tra le proposte dell'associazione c'è il dietrofront sull'aumento dell'Iva, sulla mancata liberalizzazione dei saldi e la vendita dei farmaci di fascia C nei supermercati. Si deve poi intervenire nei settori che incidono nella spesa quotidiana delle massaie italiane, eliminando, ad esempio, i vincoli sulle vendite sottocosto.

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