Il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, Commentando i dati diffusi dall'Istat che mettono in evidenza l'incremento del fenomeno della disoccupazione, ha dichiarato che siamo di fronte ad una "pericolosissima recessione occupazionale che senza interventi concreti potrebbe trasformarsi in peggio". Il dirigente sindacale sottolinea che in Italia "anche solo considerando una quota parte degli scoraggiati aumenta il tasso di disoccupazione a ben oltre la media europea" Anche l'aumento dell'occupazione rispetto al primo trimestre dello scorso anno "pur positiva deve fare riflettere: con questo trend ci vorranno ancora anni per recuperare il divario con il 2008, basta confrontare i dati: gli occupati nel secondo trimestre del 2008 (cioè prima della crisi) erano 23.581.000, ne mancano ancora circa 600mila". C'è inoltre da considerare che il nuovo lavoro che si produce in gran parte precario o a part-time involontario "e questo conferma le difficoltà della produzione, la sua scarsa qualità e una quantità oraria di lavoro che non cresce". In discesa anche la tutela dei diritti delle persone con un proliferare di lavoro precario, insicuro, mal pagato e senza prospettive previdenziali. Occorrono secondo Fammoni "politiche industriali e di sviluppo, più tutele, riforma fiscale a favore del lavoro dipendente e dei pensionati".

In evidenza oggi: